Giovedì, Settimana della II Domenica dopo il Martirio di S. Giovanni il Precursore
1Pt 4,1-11; Sal 72; Lc 17,11-19
La fine di tutte le cose è vicina. Siate dunque moderati e sobri, per dedicarvi alla preghiera. soprattutto conservate fra voi una carità fervente. (1Pt 4)
Gesù ha pietà dei lebbrosi e li risana, senza chiedere loro alcuna condizione, e li rimanda alla comunità di appartenenza. E’ questo un segno messianico di grande luminosità: il regno di Dio è venuto; l’umanità è risanata ed è Gesù che opera la salvezza senza interventi di altri. Ma anche davanti ad un fatto prodigioso come la guarigione dalla lebbra, non è immediato il credere e riconoscere l’opera salvifica di Gesù.
Dei dieci miracolati, uno solo si volge a Gesù per ringraziarlo; anche in questa occasione di carità, è un Samaritano che si distingue da tutti gli altri, lui che era considerato straniero, impuro, lontano dalla fede dei Padri.
Quello che il vangelo vuole dirci è che la fede rende puri, fa scoprire e onorare il vero Dio e ne fa percepire le opere.
Preghiamo col Salmo
Quando era amareggiato il mio cuore
e i miei reni trafitti dal dolore,
io ero insensato e non capivo,
stavo davanti a te come una bestia.