Martedì, Settimana della III Domenica dopo il Martirio di S. Giovanni il Precursore

S. Eustorgio I, vescovo

Gc 1,1-8; Sal 24; Lc 18,1-8

“Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza”.

Le prove della vita non devono abbattere: la sollecitazione è di preservare nella fede. Una fede forte che sa ottenere la sapienza per comprendere il senso delle cose secondo il giudizio di Dio. Così il povero si riconoscerà veramente ricco e non desidererà i beni del mondo, labili e senza valore.
Prezioso strumento è la preghiera, come ci insegna la parabola di Gesù. Il dialogo incessante con Dio che ascolta e non si lascia superare in accoglienza e provvidenza da nessuno. Dio farà giustizia prontamente a chi gli chiede aiuto, ma la fede sarà durevole e persistente sulla terra? Domanda quasi inquietante che però induce a non trascurare il contatto con Dio.

 

Preghiamo col Salmo

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno.

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