VIII Domenica dopo Pentecoste
Gdc 2, 6-17 ; Sal 105; 1Ts 2, 1-2. 4-12; Mc 10, 35-45
E’ istintivo per l’uomo ambire al potere e tendere a dominare gli altri, ma non è secondo il vangelo: la grandezza vera va misurata sul criterio del servizio all’altro. (Mc 10)
Se ripensiamo alle parole e, ancor più al significato della passione di Cristo, gli istinti e le ambizioni di dominio, la volontà di potenza e di sopraffazione si rivelano assurde e contrarie all’insegnamento di Gesù. Così le aspirazioni di Giacomo e di Giovanni di sedere a lato di Gesù nella sua gloria, sono senza senso, anzi, in contrasto con il disegno di Dio e l’intera missione di Gesù. “Il primo tra voi sarà schiavo di tutti”: è questo il posto assegnato da Gesù a chi vuole seguirlo. Una parola difficile anche per i suoi discepoli che vorrebbero un Maestro che sa imporsi e sa far valere il suo pensiero, ma il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.
Preghiamo col Salmo
I figli d’Israele si mescolarono con le genti
e impararono ad agire come loro.
Servirono i loro idoli
e questi furono per loro un tranello.