Giovedì, Settimana della II Domenica di Pasqua
At 4,13-21 / Sal 92 (93); Gv 3,7b-15
«Dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». (Gv 3,7b-8)
Tutto, normalmente, nasce dal basso. Si viene su dalla terra: è così per le piante ed i fiori, è così per l’uomo che viene dalla polvere e torna alla polvere. Ma l’appello di Gesù a Nicodemo, e a tutti coloro che lo cercano con cuore sincero, è rivoluzionario ed invita a nascere dall’alto, cioè ad avere in sé la vita stessa di Dio. Questo significa imparare a vedere l’altro con gli occhi di Dio, a scegliere il bene come lo sceglie Dio, a prendersi cura del povero come lo fa Dio. C’è una logica nuova che il vento dello Spirito porta ed è una logica che non appartiene ai criteri dell’uomo, spesso fatti di affermazione di sé, di ricerca di potere e ricchezza, di cura della propria immagine. La logica di Dio genera una conversione radicale e apre a stili di vita buona.
Rinascere dall’alto e lasciarsi condurre dallo Spirito dona una profonda libertà interiore. Ci solleva da molti affanni, ci svincola da molte chiusure, ci fa pieni di speranza, capaci di costruire il futuro guardando avanti. Solleviamo, dunque, lo sguardo verso l’alto, non verso noi stessi, ed iniziamo una vita nuova.
Preghiamo
Donaci il tuo Spirito, Signore,
e fa’ di noi donne e uomini nuovi.
Donaci la leggerezza del tuo Spirito
per camminare nei sentieri della storia
con la forza del tuo amore.