Sabato, Settimana della III Domenica di Pasqua
At 9,17-25; Sal 65 (66); 1Cor 12,21-27; Gv 6,30-35
«Gesù rispose loro: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”». (Gv 6,35)
Abbiamo bisogno di trovare ciò che fa stare in piedi la nostra vita. Non soltanto da un punto di vista fisico o biologico, su questo siamo abbastanza esperti, anche se sempre alla ricerca di un cibo sano. Ne abbiamo bisogno soprattutto da un punto di vista morale, culturale, relazionale e spirituale. Non si vive di rendita. La nostra vita, sotto questi aspetti, non può essere trascurata. Che cosa la nutre? Cosa la fa stare in piedi?
Gesù si rivela come pane di una vita autentica, pane che non si consuma né deperisce. È a lui, dunque, che dobbiamo rivolgerci e attingere. Questo pane ha il sapore della fraternità e della riconciliazione, ha la fragranza della consolazione e la consistenza della forza. Nell’eucaristia troviamo la sorgente di tutto questo: parola e pane della vita buona.
Questo pane ha la capacità profetica di non nutrire soltanto noi stessi ma il mondo intero. La prospettiva eucaristica, infatti, non è mai intimistica e privata ma sempre universale. Gesù è pane che nutre il mondo.
Preghiamo
Grazie Signore
per esserti fatto pane spezzato per la vita del mondo.
Suscita in noi il desiderio di te,
nutri e sostieni la nostra vita
ed accompagna soprattutto chi attraversa un tempo di difficoltà.