Ez 12,1-7; Sal 102 (103); Sof 1,1.14-18; Mt 15,10-20
«Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Non è in lite per sempre, non rimane adirato in eterno». (Sal 102, 8-9)
Il salmo di oggi richiama la rivelazione di Dio a Mosè del suo nome e della Sua identità. Jahvè, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di compassione (Es 34,6): questo è il nome di Dio. E per dimostrare il suo amore e la sua compassione usa tre immagini: proviamo a calcolare la distanza tra cielo e terra; proviamo a calcolare la distanza tra oriente e occidente; proviamo a calcolare la tenerezza di un padre verso i figli. Sono operazioni incalcolabili: Dio compie gesti che esprimono compassione e amore senza limiti o barriere. I gesti dell’amore di Dio possono sembrare ai nostri occhi irragionevoli e irrazionali ma l’amore paterno di cui ogni uomo può godere va al di là di quello che una riflessione puramente razionale potrebbe suggerire: l’amore paterno è creativo, crea un affetto e un legame, anche dove umanamente sembrerebbe non più presente. Chiediamo a Gesù di insegnarci l’atteggiamento dell’umiltà per fare esperienza della gioia del perdono e della compassione.
Preghiamo
Sostieni, o Dio, con bontà paterna i tuoi fedeli perché, serbando senza stanchezza il dono della speranza, possano camminare sicuri verso la patria eterna.
Per Cristo nostro Signore.
[da LA PAROLA OGNI GIORNO – “ALLA SCUOLA DEL FIGLIO” , Avvento e Natale 2017, Centro Ambrosiano]