11.02.2010  Sap 18,20-25a; Sal 104; Mc 11,15-19

 

L’esperienza della morte colpì anche i giusti / e nel deserto ci fu il massacro di una moltitudine, / ma l’ira non durò a lungo, / perché un uomo irreprensibile si affrettò a difenderli, / avendo portato le armi del suo ministero, / la preghiera e l’incenso espiatorio . (Sap 18)

 

L’insegnamento di oggi mette in luce il fatto che la morte, la distruzione, la tentazione di trasgredire, colpiscono anche i fedeli di Dio. Il libro della Sapienza ci dice però che la salvezzo è sempre presente e non abbandona chi la invoca; non occorre violenza per opporsi al male perchè Dio sa difendere il suo popolo. Prefigura la venuta del Salvatore che prenerà su di sè tutti i popoli per portarli a salvezza. Per questo, Gesù, entrato nel tempio, scaccia i venditori di amuleti e di vari oggetti ritenuti portatori di buona sorte. La casa di Dio deve essere casa di preghiera. Dio non chiede altro, tanto meno strani riti di iniziazione o di devozione.

 

Preghiamo col Salmo

 

Cercate il Signore e la sua potenza,

ricercate sempre il suo volto

. Ricordate le meraviglie che ha compiuto,

i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca,

voi, stirpe di Abramo, suo servo, figli di Giacobbe, suo eletto.

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