Lv 12,1-8; Sal 94; Gal 4,1-5; Lc 2,22-32

 

Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perchè ricevessero l’adozione a figli. (Gal 4)

 

Gesù viene a compiere l’attesa di Israele: un’attesa della redenzione durata tanti anni e finalmente realizzata. Ma per avvertire questo occorre avere sopra di sè lo Spirito Santo, come il vecchio uomo giusto Simeone. La lunga storia del popolo di Israele sta per vedere il suo punto di vertice con la nascita del figlio promesso, il Messia, che Simeone riconosce ma che non porta con sè segni particolari che lo distingono da altri bimbi: come avevano detto i profeti, è nato da donna e sottomesso alla Legge, nel pieno rispetto di quanto la tradizione e la Scrittura imponevano alla nascita di ogni primogenito. La venuta del Messia non altera il fluire della vita quotidiana del popolo, la trasforma dal suo interno dando attuazione a quanto l’alleanza di Dio col popolo aveva predetto. Dio costruisce il suo regno entro la storia umana senza cambiarne il decorso, ma animandola del suo amore e verità.

 

Preghiamo col Salmo

 

Venite, cantiamo al Signore,

acclamiamo la roccia della nostra salvezza.

Accostiamoci a lui per rendergli grazie,

a lui acclamiamo con canti di gioia.

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