GIOVEDI – Ottava di Pasqua

 

At 5,26-42; Sal 33(34); Col 3,1-4; Lc 24,36b-49

 

«Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture». (Lc 24,45)

 

La nostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Il bat­tesimo, cioè essere immersi nella morte e risurre­zione di Gesù, è l’esecuzione della condanna a morte che da sempre pende sulla testa dell’uomo vec­chio. Ma è accaduto che Dio stesso, l’innocente, si faces­se uomo per consumare l’antica condanna e impedire così che noi, i colpevoli, ne fossimo consumati. È acca­duto che apparisse dopo la sua morte, vivo, ai suoi disce­poli. Vivo, con il suo corpo, fatto di carne ed ossa. Noi non adoriamo un fantasma. Lui è l’ermeneuta di tutta la storia di salvezza raccontata nella Scrittura. Tutto, in que sta Scrittura, converge in lui e tutto da lui riparte, coinvolgendo la nostra esistenza e trasformandola in sto­ria sacra. Nel suo corpo, pienamente umano, fatto di carne, ossa, sangue e respiro è nascosta la nostra vera vita.

 

Preghiamo

Ho cercato il Signore: mi ha risposto

e da ogni mia paura mi ha liberato.

Temete il Signore, suoi santi:

nulla manca a coloro che lo temono.

(dal salmo 33)

 

[La Parola ogni giorno – "La creazione geme e soffre le doglie del parto". Gesù Cristo, sposo dell’umanità – Tempo di Pasqua 2012 – Centro Ambrosiano]

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