LUNEDÌ – Ottava di Pasqua

 

At 13,17-24; Sal 98(99);1Cor5,7-8; Lc 24,1-12

 

«Ed esse si ricordarono delle sue parole…». (Lc 24,8)

 

Attraverso le necessità e i vincoli della storia Dio sa compiere la sua volontà. Per tre volte ricorre la parola “bisogna”. Dio si sottopone alle esi­genze della nostra storia e ne esce vincitore. Come Maria di Nazareth nella prima annunciazione, le donne si inter­rogano sul senso di tutto questo. Anche qui gli angeli sono portatori di parole, il più debole degli strumenti. Ma queste parole, riportate alla memoria adesso, hanno il potere di far scorgere il senso, di rivelare il disegno. Prima ancora di vederlo le donne presagiscono il Risorto. Nel vangelo di ieri il corpo di Gesù era al centro della nostra attenzione. Oggi sono le sue deboli e potentissime parole. È vero, un fatto vale più di mille parole, ma una sola parola, quella del Risorto, può generare più di mille fatti.

 

Preghiamo

Grande è il Signore in Sion,

eccelso sopra tutti i popoli.

Lodino il tuo nome grande e terribile.

Egli è santo!

(dal salmo 50)

 

[La Parola ogni giorno – "La creazione geme e soffre le doglie del parto". Gesù Cristo, sposo dell’umanità – Tempo di Pasqua 2012 – Centro Ambrosiano]

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