Es 32,7-13b; Sal 105(106); 1 Ts 2,20-3,8; Gv 8,31-59

 

Risposero i Giudei: “Il padre nostro è Abramo”. Disse loro Gesù: “Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo”. (Gv 8,39-40.42a)

 

Gesù rimprovera i farisei di non comportarsi da figli d’Abramo, il loro padre nella fede, che ha siglato l’alleanza con Dio. In quest’alleanza devono vivere tutti i suoi discendenti obbedendo alla legge di Dio e credendo in Lui. Questa fede avrebbe dovuto permettere ai contemporanei di Gesù, di riconoscere in Lui il Figlio di Dio. Essi, invece, lo rifiutano e lo condannano come bestemmiatore alla pena della lapidazione, dimostrando così apertamente come il loro cuore e la vita sono chiusi alla rivelazione di Dio. Noi, figli della nuova alleanza, siglata con il sangue di Cristo, crediamo in Dio, viviamo secondo questa verità, nella gioia della libertà di chi ha Dio come Padre?

 

 

Preghiamo

A te, Signore, elevo l’anima mia.

Guidami nella tua verità e istruiscimi.

Mi proteggano integrità e rettitudine,

perché in te ho sperato.

 

dal Sal 24 (25)

 

Impegno settimanale

Cerco di vivere da discepolo di Gesù nella famiglia della Chiesa servendo
con umiltà, senza eccessi di protagonismo.

 

[La Parola ogni giorno – "Questo è il mio corpo, che è dato per voi". Pane di vita per le genti – Quaresima 2012 – Centro Ambrosiano]

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