Gen 16,1-15; Sal 118 (119),49-56; Pr 6,20-29; Mt 6,1-6

“Mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, ti ricompenserà”. (Mt 6,3-4a.6)

I complimenti, le lodi, le approvazioni piacciono a tutti, e quando arrivano li accogliamo volentieri e possono essere anche un incoraggiamento. Gesù non proibisce e non condanna un giusto apprezzamento, però ci mette in guardia dal ricercarlo, o peggio ancora dall’operare bene solo per essere ammirati, per metterci in mostra. Rendiamo così vano tutto il bene fatto perché lavoriamo per noi stessi e non con quella libertà di spirito che dà gloria a Dio. La preghiera poi, colloquio con il Padre dei cieli, deve essere fatta col cuore e nel cuore, solo così sarà il gradito e sincero omaggio del nostro amore per Dio e sarà ricompensato con la gioia di sentirci i suoi figli.

Preghiamo

Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti
e non verso la sete del guadagno.
Distogli i miei occhi dalle cose vane
fammi vivere sulla tua via.

dal Salmo 118(119)
 

 

[La Parola ogni giorno – "Questo è il mio corpo, che è dato per voi". Pane di vita per le genti – Quaresima 2012 – Centro Ambrosiano]

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