Domenica che precede il martirio di S. Giovanni il Precursore

 

2Mac 6,1-2.18-28; Sal 140; 2Cor 4,17-5,10; Mt 18,1-10

“Tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male”. (2Cor 4)

Un tema forte delle letture della liturgia di oggi è di guardare oltre il breve tempo della nosta esistenza terrena, soppesando bene ogni azione in chiave di responsabilità di fronte agli altri, particolarmente i più piccoli e indifesi.
Parole pesanti usa Gesù per coloro che scandalizzano un bambino,e per quanti cercano di distogliere gli innocenti dalla retta via e dalla fede. Non sembri una sorta di bilancia di colpe, ma una lettura in chiave di ampio orizzonte come suggerisce Paolo nella sua lettera ai Corinzi, indicando la necesità di non fermarsi alla piccole vicende del tempo presente perchè questo, lo sappiamo, è un tempo di passaggio, addirittura di esilio, perchè non possiamo vedere direttamente il Signore, ma la fede ci guida al traguardo della vita in pienezza.
Meglio dunque sacrificare delle momentanee aspirazioni di successo e di potere per costruire solide fondamenta di una felicità consolidata nel bene e nella giustizia.

 

Preghiamo col Salmo

A te, Signore Dio, sono rivolti i miei occhi;
in te mi rifugio, non lasciarmi indifeso.
Proteggimi dal laccio che mi tendono,
dalle trappole dei malfattori.

 
 

 

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