MARTEDI 21 MAGGIO - V settimana di Pasqua
At 15,13-31; Sal 56 (57); Gv 10,31-42
«È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!» (At 15,28-29)
Il decreto del Concilio di Gerusalemme contiene il principio universale della definitiva liberazione dei pagani dall’obbligo di passare attraverso la Legge per ottenere la salvezza. La guida dello Spirito presente nella comunità ha così trasformato accese discussioni in itinerari di verità, il particolarismo dei giudeo-cristiani in occasione di universalismo. La coscienza di una comunità di essere luogo dello Spirito permette da una parte ad Antiochia, più aperta a cogliere gli aspetti di novità, di trovare sicurezza nella solidità della tradizione custodita a Gerusalemme che, d’altra parte si lascia guidare verso mete ritenute precedentemente impossibili. Lo Spirito si rivela così capace di costruire unità nella diversità, armonia nella differenza. Questo principio generale ha senso anche nell’oggi. L’accettazione di un dono divino, l’apertura all’iniziativa della grazia attraverso la fede è riconoscimento della propria incapacità a salvarsi ed è pure ferma convinzione di poter giungere alla comunione con Dio, lasciandolo operare dentro di sé.
Preghiamo
Signore Gesù,
il tuo Spirito ci conduca a trovare strade di libertà
per essere autentici segni della tua presenza
laddove la vita ci pone.
[“Appartenenti a questa via” – La sequela e il cammino verso la santità. Quaresima e Pasqua 2019 – Centro Ambrosiano]