Ger 16,19-21; Sal 15 (16); Zc 10,6-9; Mt 21,18-22
«Come mai l’albero di fichi è seccato in un istante?» Rispose loro Gesù: «In verità io vi dico: se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che ho fatto a quest’albero, ma, anche se direte a questo monte: «Lèvati e gettati nel mare», ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete». (Mt 21,20b-22)
Il fatto mostra Gesù che, ispirandosi al linguaggio dei profeti, denuncia l’incredulità del popolo ebraico e richiama una riflessione sul senso vero della fede. Solo la fede è capace di qualsiasi miracolo e la potenza della preghiera nasce proprio da una fede solida che illumina il cammino quotidiano dell’uomo credente. Gesù fa appello ad una fede pura da dubbi e ad una preghiera fiduciosa. L’evangelista ci richiama, così come la prima comunità, a ricordare che nulla è impossibile a chi crede con fermezza e sa chiedere con fiducioso abbandono. La fede può aprire il nostro cuore alla speranza e alla capacità di vedere oltre il limite umano.
Non lasciamoci chiudere il cuore dal rifiuto a vedere le meraviglie che il Signore opera: a volte la cecità del cuore è legata alla mancanza di fede nella preghiera e spesso possiamo anche noi sperimentare che quando manca la fede la preghiera diventa un fatto meccanico e scontato, che non apre il cuore.
Preghiamo
Ti chiedo Signore di prepararmi ad accoglierti con un cuore grande, capace di rispondere alle richieste che tu mi fai attraverso i fatti che succedono e le persone che incontro. Amen.
[da: Stranieri e pellegrini – Il cammino, l’attesa, l’ospitalità – Avvento e Natale 2018, Centro Ambrosiano]