Ger 10,1-10; Sal 134 (135); Zc 9,1-8; Mt 19,16-22

«Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze». (Mt 19,20-22)

Al giovane pare eccesivo il prezzo che deve pagare per entrare nel discepolato di Gesù, perché era molto ricco. Si attendeva da Gesù un’altra cosa probabilmente, per esempio, che gli consigliasse di compiere opere buone, di distribuire elemosine, di operare gesti di donazione delle sue ricchezze, … Gesù gli chiede di rivoluzionare la sua vita. Per essere discepolo di Gesù è necessario che tutto il nostro essere, senza distinzione tra ciò che siamo e ciò che abbiamo, segua le parole di Gesù pronti anche compiere rinunce totali. Per vivere la propria vita cristiana appieno è necessario sapersi staccare totalmente da tutto ciò su cui potersi appoggiare umanamente, proprio perché ciò che conta è il realizzare il Regno di Dio. Siamo chiamati necessariamente a vivere col cuore leggero, un cuore cioè conquistato dallo sguardo amorevole di Cristo, un cuore conquistato dalla follia di Dio. Il giovane ricco non se la sente perché è troppo alto l’obiettivo, troppo insicura questa via. L’importante è fidarci della provocazione che Gesù ci rivolge!

Preghiamo

Nella prova e nel dolore, nella gioia e nella serenità, aiutami, Signore, a mantenere lo sguardo fisso su di te. Nessuna voce, nessuna paura, nessuna tentazione mi tolga la fiducia in te e nella tua Parola. Amen.

[da: Stranieri e pellegrini – Il cammino, l’attesa, l’ospitalità – Avvento e Natale 2018, Centro Ambrosiano]

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