Sabato della settimana della I domenica dopo il martirio di San Giovanni il precursore
Dt 11,7-15; Sal 94 (95); Fil 2,12-18; Mt 19,27-28
«Ora, se obbedirete diligentemente ai comandi che oggi vi do, amando il Signore, vostro Dio, e servendolo con tutto il cuore e con tutta l’anima, io darò alla vostra terra la pioggia al suo tempo: la pioggia d’autunno e la pioggia di primavera, perché tu possa raccogliere il tuo frumento, il tuo vino e il tuo olio. Darò anche erba al tuo campo per il tuo bestiame. Tu mangerai e ti sazierai». (Dt 11,13-15)
La promessa del Signore è abbondante, non si limita a donare agli essi umani ciò che si aspettano e desiderano, ma è sempre capace di sorprendere, superando ogni attesa. Quella promessa dona la libertà perché coinvolge ciascuno nella sua realizzazione: per coloro che coltivano l’acqua è essenziale per un buon raccolto, ma non basta se il terreno non viene lavorato con impegno.
Ciascuno può decidere che la sua vita si costruisca seguendo il Signore, lasciando che ogni giorno sia aperto alla meraviglia per l’abbondanza del suo dono.
Preghiamo con il Salmo
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.