Mercoledì della settimana della I Domenica dopo il martirio di San Giovanni il precursore
1Gv 2, 3-11; Sal 132 (133); Lc 16,9-15
Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto da principio. Il comandamento antico è la Parola che avete udito. Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera. Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. (1Gv 2,7-10)
Giovanni inserisce il cristiano nella storia e fa del presente il suo centro. Il cristiano sa considerare il comandamento antico: si tratta della Parola che rimane per sempre perché è all’origine di tutto, la Buona Notizia di Dio rivelato in Gesù.
Quel comandamento antico non rimane però nel passato, proprio oggi è possibile renderlo attuale, facendone una buona notizia per tutti. È possibile renderlo una novità che irrompe nella storia di ciascuno quando si vive con lo stesso stile di Gesù, scegliendo concretamente di amare il fratello, aprendo una speranza di futuro per tutti.
Preghiamo con il Salmo
Ecco, com’è bello e com’è dolce
che i fratelli vivano insieme!
È come la rugiada dell’Ermon,
che scende sui monti di Sion.
Perché là il Signore manda la benedizione,
la vita per sempre.