SABATO 27 APRILE dell'Ottava di Pasqua

At 3,12b-16; Sal 64 (65); 1Tm 2,1-7; Gv 21,1-14

Per la fede riposta in lui, il nome di Gesù ha dato vigore a quest’uomo che voi vedete e conoscete; la fede che viene da lui ha dato a quest’uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi. (At 3,16)

Che cosa è l’evangelizzazione? In negativo, evangelizzare è «salvare dal male»: tirare fuori dal non senso, dalla frustrazione e dalla noia, dalla disperazione, dal disgusto della vita, dalla incapacità di amare, dalla paura del dolore e della morte. È dare risposta alle invocazioni più profonde di ogni coscienza umana. In positivo, evangelizzare è comunicare il «Vangelo», la buona notizia su Gesù: la buona notizia che Dio ci ama davvero, tutti e ciascuno, e che Gesù è morto e risorto per la nostra salvezza per liberarci dal peccato e dal male. Evangelizzare non è soltanto comunicare verbalmente la buona notizia, ma comunicare vita, collaborare con lo Spirito del risorto che attrae ogni uomo per farlo una cosa sola in Gesù col Padre. L’evangelizzare suppone dunque che si sia assimilata nel cuore la realtà del «Vangelo», la sua ricchezza, la sua gioia, la pienezza di orizzonti che esso apre, il senso della vita che esso fa scoprire al di là di tutte le delusioni e le sofferenze, al di là della morte.

Preghiamo

Quando le vicende tristi dell’esistenza
ci spingono a non percepire la tua presenza,
donaci, Signore Risorto, di comprendere
che tu abiti nei nostri giorni e non smetti di operare
con potenza.

[“Appartenenti a questa via” – La sequela e il cammino verso la santità. Quaresima e Pasqua 2019 – Centro Ambrosiano]

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