LUNEDI 27 MAGGIO - Vi settimana di Pasqua

At 19,1b-10; Sal 67 (68); Gv 13,31-36

Disse allora Paolo: «Giovanni battezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù». Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare. (At 19,4-6)

Gli Atti attestano quanto fosse diffusa la fama e la sequela del Battista nella regione di Efeso perché parlano di una presenza di discepoli di Gesù ancora legati al movimento di Giovanni, al punto che non conoscono lo Spirito Santo e hanno ricevuto solo il battesimo penitenziale, ma non la grazia tipica della Pentecoste. Efeso ci testimonia quanto incerti furono gli inizi del movimento di Gesù e come i confini tra i vari gruppi nel giudaismo fossero spesso tenui. Luca racconta questi avvenimenti in modo da mostrare che avviene una vera nuova Pentecoste, con altri dodici uomini che costituiscono il nucleo di questa Chiesa locale. Dobbiamo sbarazzarci di certe semplificazioni e riconoscere la varietà di percorsi delle diverse comunità primitive, chiamate a vivere gli stessi avvenimenti fondanti della Chiesa madre di Gerusalemme. La città divenne poi il centro dell’attività missionaria in Asia Minore. Il lavoro apostolico non fu però una cavalcata trionfale, ma fu caratterizzato anche da ostacoli e preoccupazioni.

Preghiamo

Signore Gesù,
il tuo Spirito non smette di renderci tuoi contemporanei,
rinnovando la grazia della tua presenza.

[“Appartenenti a questa via” – La sequela e il cammino verso la santità. Quaresima e Pasqua 2019 – Centro Ambrosiano]

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