Giovedì della settimana ultima dopo l'Epifania

Qo 9,7-12; Sal 5; Mc 13,9b-13
 

Su, mangia con gioia il tuo pane / e bevi il tuo vino con cuore lieto, / perché Dio ha già gradito le tue opere. / In ogni tempo siano candide le tue vesti / e il profumo non manchi sul tuo capo”. (Qo 9)

Le previsione non sono buone. Gesù anticipa ai suoi discepoli che avranno vita difficile; non saranno capiti nè accolti dai sacerdoti, ma neppure dai loro fratelli: e tutto questo per causa del vangelo. Il desiderio, e missione, dei discepoli di annunziare il vangelo, di testimoniare quanto Gesù ha vissuto e insegnato, di operare secondo la legge dell’amore e della salvezza promessa da Dio non troverà accoglienza, ma saranno trattati come criminali.
E’ necessario che il vangelo sia proclamato a tutte le nazioni, ci dice Gesù stesso, che ci assicura la vicinanza del Padre e dello Spirito che illuminerà il nostro parlare e il nostro agire, ma non impedirà che le sciagure ci colpiscano e che le cattiverie anche di chi ci è più vicino abbiano persino la meglio sulla verità. Come è successo a Gesù che fu crocifisso benchè innocente. Ma la promessa di salvezza per chi persiste nella via difficile e ardua tracciata da Gesù sarà salvato. Certo non è una sorta di passaggio tragico obbligato, quanto la consapevolezza che anche nelle difficoltà non bisogna perdersi d’animo perchè ciò che accade è sempre orientato ad un significato di bene.

 

Preghiamo col Salmo

Al mattino ascolta la mia voce;
al mattino ti espongo la mia richiesta e resto in attesa.
Tu non sei un Dio che gode del male,
non è tuo ospite il malvagio;
gli stolti non resistono al tuo sguardo.

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