GIOVEDÌ 14 MARZO
Gen 5,1-4; Sal 118 (119),17-24; Pr 3,27-32; Mt 5,20-26
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. (Mt 5,20)
Gli scribi insegnano la giustizia della legge; i farisei la attuano. Gesù ci dice che per entrare nel Regno di Dio non basta conoscere ed eseguire la legge. È necessaria una giustizia che ecceda i limiti della legge: è quella del Padre, che ama, perdona e salva gratuitamente i sui figli. È una giustizia “eccessiva”, perché l’amore che la muove non conosce misura. Il regno dei cieli è quello del Padre: vi entrano i figli, quelli che amano gli altri come fratelli, al di là di ogni bontà o qualità. Se la nostra salvezza consiste nell’essere perfetti come Dio, la sua perfezione è quella del Padre che ama tutti.
Preghiamo
La sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
(Sal 85,10-14)
[“Appartenenti a questa via” – La sequela e il cammino verso la santità. Quaresima e Pasqua 2019 – Centro Ambrosiano]