MERCOLEDÌ 13 MARZO
Gen 3,22-4,2; Sal 118 (119),9-16; Pr 3,11-18; Mt 5,17-19
Non passerà un solo iota. (Mt 5,18)
La conoscenza del bene e del male avvicina l’uomo a Dio, lo distingue dalle altre creature. Eppure, dal racconto di Genesi, pare sia stata proprio questa conoscenza ad allontanare i Progenitori da Eden e quindi dalla piena comunione col Creatore. Quando l’uomo pretende di guadagnarsi con le sole proprie forze ciò che in realtà gli è offerto in dono, quello che ottiene è di allontanarsi dalla possibilità di partecipare del mistero divino. Dio però non gli nega questa possibilità ricollocando la sua creatura prediletta sul suolo, “da cui fu tratto”, affinché lo renda fecondo. È proprio nell’essere umile (dal latino humus, terreno) che l’uomo trova fecondità e realizzazione. Appassioniamoci allora alla Legge di Dio, legge d’amore, portiamola a compimento nella nostra vita sull’esempio di Gesù.
Preghiamo
Il mio cuore sia integro.
nei tuoi precetti, Signore.
Perché non resti confuso.
Nei tuoi precetti, Signore.
Il mio cuore sia integro
nei tuoi precetti, Signore.
(cfr. Sal 118,80)
[“Appartenenti a questa via” – La sequela e il cammino verso la santità. Quaresima e Pasqua 2019 – Centro Ambrosiano]