Ne 1,1-4;2,1-8; Sal 83; Rm 15,25-33; Mt 21,10-16

 

Mentre il Signore Gesù entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: “Chi è costui?”. E la folla rispondeva: “Questi è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea”. (Mt 21)

 

L’entrata di Gesù in Gerusaleme crea agitazione e scompiglio: chi non lo riconosce e chi lo osanna; chi ne teme l’azione di giudizio e chi ne riceve grazia; chi gli si rivolge con fede e chi con diffidenza. Gerusalemme, cuore di tutta l’umanità, da sempre è teatro dei grandi contrasti umani ed insieme dell’amorosa attenzione di Dio che a lei riserrva gioie e dolori.

Neemia, muove a compassione il re persiano Artaserse sulle sofferenze di Gerusalemme e ne ottiene il permesso di recarsi nella città per ricostruire il tempio: una grande impresa che trova consensi e contrasti tra i maggiorenti del popolo.

Paolo stesso si reca a Gerusalemme per servire quella comunità, ma lo fa con qualche timore perchè sa di dover incontrare opposizioni. Ed infine Gesù, che in Geruslemme è lodato e condannato a morte, ma in Gerusalemme porta a compimento la sua opera di salvezza.

 

Preghiamo col Salmo

 

Beato chi abita nella tua casa:

senza fine canta le tue lodi.

Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio

e ha le tue vie nel suo cuore.

 

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