DOMENICA I DI QUARESIMA

 

Gl 2,12b-18; Sal 50 (51); 1Cor 9,24-27; Mt 4,1-11

 

 

Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane”. Ma egli rispose: “Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. (Mt 4,1-4)

 

 

In quei quaranta giorni passati da Gesù nel deserto in solitudine e in tentazione c’è un significato profondo. Dio parlò a lui come parlò al suo popolo Israele con il profeta Osea: “Perciò, ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore” (Os 2,16). Quell’antica promessa si compie ancora oggi, nei giorni di questa quaresima, in noi. A noi Dio dice: “Ti sedurrò, ti condurrò nel deserto e parlerò al tuo cuore”. La quaresima è un tempo, è un luogo perché Dio possa parlare al nostro cuore. La vittoria di Gesù sul diavolo è frutto di un lungo tempo dedicato all’ascolto nel suo cuore alla voce del padre ed insieme una risposta alla stessa voce di Dio. La nostra vittoria sul maligno in questa quaresima può essere preparata attraverso l’ascolto della voce del Padre, con le nostre orecchie, con la nostra mente, col nostro cuore e con tutto il nostro essere.

 

 

Preghiamo

O Padre, aiuta me e tutti gli uomini a capire che l’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che tu, attraverso il tuo figlio Gesù, ci offri. Amen.

 

IMPEGNO SETTIMANALE

 

Leggiamo ogni giorno un brano dal capitolo 5 del vangelo di Matteo

 

[da: La Parola ogni giorno. Dio non ha creato la morte, Quaresima 2016, Centro Ambrosiano, Milano]

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