Dt 18,1-8; Sal 15; Lc 7,24b-35

 

“…Ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui”. (Lc 7,28)

 

C’è un profeta nel deserto che battezza (cioè fa immergere) nell’acqua. Che dite, andiamo a vederlo? Gesù rimprovera le folle per questo atteggiamento. Giovanni non stava nel deserto perchè qualcuno andasse a vederlo, bensì per farci compiere qualcosa: cioè passare attraverso l’acqua. Come prima della creazione, come nel diluvio, come al Mar Rosso, come all’entrata nella terra promessa .

Essere battezzati (immersi in acqua) è morte in vista di una vita, per una nuova vita. Al rompersi delle acque il feto cessa di essere tale e viene al mondo un uomo. Dal corpo squarciato di Cristo esce sangue ed acqua, proprio come in un parto, e difatti Cristo “partorisce” la Chiesa.

Prima della venuta del Cristo,Giovanni ci fa passare attraverso il riassunto di tutta la storia della salvezza. C’è una morte e una rinascita, entrambe necessarie. La Chiesa riconoscerà come azione efficace di Dio(sacramento) ciò che in Giovanni era solo simbolo. Da quel Battesimo noi diventiamo “capaci” di piangere e danzare al suono della musica del Dio crocefisso.

 

Preghiamo col Salmo

 

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;

anche di notte il mio animo mi istruisce.

Io pongo sempre davanti a me il Signore,

sta alla mia destra, non potrò vacillare.

 

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