Novena di Natale - VI feria prenatalizia “dell’Accolto”

 

Rut 4,8-22; Sal 77 (78); Est 9,1.20-32; Lc 2,1-5

 

«In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria».            (Lc 2,1-2)

 

Come uno scrupoloso notaio, Luca si preoccupa di descrivere precisamente il momento storico circa la nascita di Gesù. L’imperatore Cesare Augusto decise un censimento su tutto l’impero per avere il totale controllo del territorio a lui sottomesso: così facendo si inserisce la nascita di Gesù nei libri della storia.

C’è il re della forza e della potenza e c’è il re dell’amore e dell’umiltà. Potremmo dire uno scontro di re. C’è il re che con eserciti agguerriti potrà salvare l’intero impero e c’è il re, mite e povero, che nasce in una capanna e che salverà per davvero tutta l’umanità. L’incarnazione del Figlio di Dio segna l’inizio della nuova ed eterna alleanza di Dio con l’umanità. Dio dà dei segni all’uomo come prova della sua presenza salvifica in mezzo al popolo: Gesù stesso è il segno, avvolto in fasce e deposto nella mangiatoia, a sottolineare che il Messia è proprio il loro re. Gesù è segno efficace solo per chi ha fede; solo chi crede può comprendere.

 

Preghiamo

 

Il Signore annulla i disegni delle nazioni,

rende vani i progetti dei popoli.

Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,

i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,

il popolo che egli ha scelto come sua eredità.  

 

   (Sal 33,10-12)

 

[da: “La Parola ogni giorno. Io spero nel Signore. Avvento e Natale 2015”, Centro Ambrosiano, Milano]

 

 

 

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