Visitazione della Beata Vergine Maria – Festa del Signore

 

 

Ct 2,8-14; Sal 44(45); Rm 8,3-11; Lc 1,39-56

 

«Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente». (Lc 1,49)

 

 Maria di Nazareth, che ha portato nel grembo Colui che avrebbe preso in braccio tutta la creazione. Maria, benedetta insieme al frutto benedetto del suo ventre. Lei farà, nel tempo, quello che il Padre fa nell’eternità: generare il Figlio. Perché proprio Maria? Come può il Creatore amare una creatura al punto di desiderare nascere da lei? Perché Maria è umile; umiltà che non è lo starsene dimessi e considerarsi di poco conto, questa sarebbe superbia travestita. Maria è umile perché guarda oltre. Lei ha lo sguardo perso, anzi ritrovato, in ciò che l’Onnipotente fa in lei e nella storia. Non considera più se stessa, perché è completamente rapita dalla bellezza e dall’agire di chi prenderà carne in lei; il quale, a sua volta, è rapito dalla bellezza e dalla fiducia di questa giovane donna. Due innamorati. Sì, Maria, icona della chiesa, è privilegiata; pur essendo il suo un privilegio di servizio e un ruolo da svolgere, di carico da portare dietro suo Figlio, fino alla fine della Storia.

 

Preghiamo col Salmo

 

Entra la figlia del re: è tutta splendore,

tessuto d’oro è il suo vestito.

È condotta al re in broccati preziosi;

dietro a lei le vergini, sue compagne,

a te sono presentate in gioia ed esultanza.

 

 

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