Esd 7,27-28; 8,15-23; Sal 83; Lc 13,10-17

 

«La mano del nostro Dio è su quanti lo cercano, per il loro bene; ma la sua potenza e la sua ira su quanti lo abbandonano». (Esd 8,22)

 

Dio è con il suo popolo che, sotto la guida di Esdra, si accinge a lasciare l’esilio di Babilonia e fare ritorno a Gerusalemme e i preparativi vengono accuratamente compiuti senza chiedere l’appoggio dei soldati del re perchè la protezione viene da Dio. Meglio la preghiera e il digiuno.

E non ci sono limiti all’azione di Dio, neppure il sabato. Se il rispetto del sabato è utile agli uomini per ricordare la signoria di Dio nella storia degli uomini, non si può giustificare la mancanza di azioni di bene con l’osservanza del sabato. Gesù di sabato ascolta le persone che incontra, interviene nelle loro difficoltà e guarisce i sofferenti. La vita scorre anche di sabato e non si può interrompere il bene in nome di una norma rituale.

 

Preghiamo col Salmo

 

Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,

porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe.

Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,

guarda il volto del tuo consacrato.

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