Esd 4,1-16; Sal 83; Lc 12, 49-53

 

L’opposizione dei Samaritani alla costruzione del tempio in Gerusalemme da parte degli esuli rimpatriati dalla Persia apre un profonda divisione tra gli israeliti. (Esd 4)

 

Sembra incredibile ma la grande opera di ricostruzione del tempio a Gerusalemme, attuata dagli esuli rimpatriati dal re Ciro, che rifiutano la compartecipazione degli altri alla ricostruzione, invece di riunire le tribù d’Israele le divide ulteriormente fino a chiedere da parte delle tribù di Giuda e Beniamino l’intervento delle autorità persiane. Il motivo di fondo è di non perdere lustro agli occhi del re persiano. Se gli esuli costruiscono da soli il tempio avranno onori, mentre si vorrebbe mantenere buona luce presso il re persiano suggerendogli la possibilità di ricavarne degli utili economici.

Anche la missione di salvezza e di fedeltà a Dio non suscita unità e condivisione. Gesù lo anticipa a proposito della sua stessa missione. Lui è venuto per costruire il Regno ma non produrrà unità e adesione di tutti, anzi determinerà divisioni e conflitti. Ciascuno dovrà decidere il cammino da intraprendere e fare delle scelte di trasparenza.

 

Preghiamo col Salmo

 

Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,

guarda il volto del tuo consacrato.

Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri

che mille nella mia casa;

stare sulla soglia della casa del mio Dio

è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.

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