At  1,15-26; Sal 64(65); Gv 1,43-51

 

“Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo”.                  (Gv 1,51)

 

 Il brano di vangelo di oggi è parte della “settimana inaugurale” di Gv 1,19-2,12. La settimana si apre con la testimonianza del Battista che indica in Gesù “l’Agnello che toglie il peccato(al singolare) del mondo”. Dopo l’incontro col Battista vengono narrati gli incontri con i primi discepoli. Questa settimana si concluderà col racconto delle nozze di Cana. Gesù è riconosciuto come l’Agnello innocente, quello che sostituirà Isacco nel sacrificio (Gen 22,1ss), che veniva abbandonato nel deserto nel giorno dell’espiazione (Lv 16), l’Agnello in cui si identifica il Servo di Javhe (Is 53,1-12), colui che immolato, ma in piedi, sarà il Vincitore della storia e verrà seguito dagli eletti ovunque si recherà (Ap 5,6; 14,1-5). Oltre questa immagine Gesù attribuisce a sé quella della scala di Giacobbe (Gen 28,10-22) che segna gli albori di Israele. Gesù è questa scala. In lui Cielo e Terra sono in piena pace e si parlano (Os 2,23-24). In lui si avvera pienamente il desiderio di Dio:”come in cielo così in terra”. Pensiamoci quando preghiamo il Padre  nostro. Siamo chiamati a contemplare questa sua immagine fino a quando saremo trasformati in essa di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito Santo (2Cor 3,17-18).

 

Preghiamo

 

Beato chi hai scelto perché ti stia vicino:

abiterà nei tuoi atri.

Ci sazieremo dei beni della tua casa,

delle cose sacre del tuo tempio.                        

       (dal salmo 64)

 

                               

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