PENTECOSTE

 

At 2,1-11; Sal 103(104); 1Cor 12,1-11; Gv 14,15-20

 

“Non vi lascerò orfani: verrò da voi”.                  (Gv 14,18)

 

Nella liturgia vigiliare si legge il brano della torre di Babele. In esso gli uomini costruiscono una torre che tocchi il cielo: “come in terra così in cielo” pensano. Il Cielo come fosse “terra” di conquista! Oggi è Pentecoste, irruzione del Cielo sulla Terra. Nel brano della torre di Babele, l’unica lingua si frammentò. In questo giorno, l’unico Spirito le parla tutte e da tutti si fa comprendere. Gli apostoli sono colmati, riempiti; dopo aver vissuto il Mistero, adesso, per virtù dello Spirito, lo comprendono e lo annunciano. Non serve fare un’esperienza se non la si comprende. E’ esattamente questo il ruolo dello Spirito che ci fa “conoscere ciò che Dio ci ha donato” (1Cor 2,12). Nel vangelo di ieri Gesù ci avvertiva della necessità della sua dipartita affinchè irrompesse lo Spirito. Oggi ci rassicura: non siamo orfani. In “questo” tempo lo Spirito ci farà crescere, fino alla pienezza. In quel giorno Dio sarà tutto in tutti, per Grazia, la Terra sarà come il Cielo.”Voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi”.

 

Preghiamo

 

Re celeste consolatore,

Spirito di verità

tu che sei ovunque presente

e che tutto riempi,

tesoro di beni e datore di vita,

vieni e abita in noi.

Purificaci da ogni macchia

e salvaci tu che sei buono.

 (dalla liturgia bizantina)

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