Gen 21,22-34; Sal 118 (119); Pr 10,18-21; Mt 6,19-24

Non accumulate per voi tesori sulla terra. Perché, dov‘è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l‘uno e amerà l‘altro, oppure si affezionerà all‘uno e disprezzerà l‘altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. (Mt 6,19a.21.24)

Gesù ci invita ad essere vigilanti sul nostro “affanno”. Il tesoro della nostra fede guarda al futuro, ma con i piedi per terra, nell’oggi. Come Abramo, come gli ebrei nel cammino dell’esodo: la fede cristiana è speranza contro ogni fallimento. È la fede di chi ha scelto di servire l’amore e le promesse di Dio. Dunque camminiamo oggi con la vista sul domani, affannandoci sì, ma con speranza, collocando segni di liberazione e riconciliazione, costruendo il Regno.
Credere è scegliere. La scelta è esclusiva, solo è possibile credere con tutto il nostro essere. La fede non offre ai credenti il segreto di una vita più tranquilla e comoda. La fede ci fa scoprire che il vero tesoro non consiste in ciò che accumuliamo, ma in ciò che sappiamo condividere, nel servizio che diamo e riceviamo, fino a ritrovarci a tavola, insieme, invitati alla grande festa del Signore.

Preghiamo

Rallegra, o Signore, la vita del tuo servo
perché a te innalzo l’anima mia.
Tu sei buono, Signore, e perdoni,
tu sei largo di misericordia con chi ti invoca.
(Salmo 85)
 

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