II feria prenatalizia “dell’Accolto”

Rut 1,15-2,3;Sal 51 (52); Est 3,8-13; 4,17i-17z; Lc 1,19-25

 

«Il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio».     (Rt 1,16c)

 

 

Con il testo di oggi comincia a delinearsi la figura biblica di Rut, l’amica, la compagna di un lungo viaggio, di quel viaggio della fede che deve caratterizzare la vita di ogni credente. Rut rinuncia ai legittimi ideali di qualsiasi giovane: trovare marito, avere dei figli. Ma le vie del Signore sono imperscrutabili! Rut attraverso la decisione eroica di restare con Noemi troverà pienezza di vita e un posto importante nella storia del popolo d’Israele e nella storia dell’umanità. Da questa pagina sacra possiamo facilmente cogliere un messaggio per la nostra esistenza di fede come cammino di ritorno alla ricerca del volto di Dio, prendendo coscienza della nostra povertà senza la sua vicinanza. Unica condizione perché ciò avvenga è lasciarsi educare da Dio, accogliendo e coltivando in noi gli stessi sentimenti di colui che si rivelerà Padre misericordioso, ricco di bontà verso tutti i suoi figli. Rut non si è voltata indietro, porta a termine il suo cammino e giunge a Betlemme quando si comincia a mietere l’orzo. Rut, partita dalla sua patria, si è rifugiata sotto le ali del Dio d’Israele, e ora cerca di procurare per sé e per la suocera il pane della terra dove è giunta.

 

Preghiamo

 

Rendici attenti alla voce dello Spirito, docili a ogni suo suggerimento, perché mai i nostri cuori si allontanino dalla retta fede e i nostri passi abbandonino la via della carità.

 (A. Canopi)

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