Ct 6,1-2;8,13; Sal 44(45);Rm 5,1-5; Gv 15,18-21

 

«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me». (Gv 15,18)

 

Non sono solo di natura interiore i conflitti che viviamo. L’essere di Cristo, appartenergli, suscita reazione nel mondo. Il principe di questo mondo, va in giro in cerca di chi divorare (1Pt 5,8). L’uomo nuovo che deve nascere, quella nuova umanità che si fida del suo creatore, ha un nemico instancabile, che si mette da ­vanti alla partoriente per divorarle il bambino (Ap 12,4). È Cristo che viene odiato in noi quindi solo lui può vin­cere in e per noi. La sconfitta più grossa sarebbe quella di assumere le modalità e le logiche del nemico. Cedere all’odio è la tentazione di chi è odiato. Ma l’amore di Dio è riversato nei nostri cuori con l’obbiettivo di tenerci sal ­di nella speranza della Gloria. La battaglia non è contro creature fatte di carne e sangue, ma contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti (Ef 6). Non ci accada di trovarci in battaglia disarmati. Non ci accada di usare le stesse armi del nemico. Gettiamo la paura, la di ­sperazione, il rancore e l’affanno sul Signore (Sal 54,23) ed egli ci sosterrà fino alla consolazione. Il Signore non permette che siamo tentati sopra le nostre forze (1Cor 10,13).

 

Preghiamo col Salmo

 

Liete parole mi sgorgano dal cuore:
io proclamo al re il mio poema,
la mia lingua è come stilo di scriba veloce. 

Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo,
sulle tue labbra è diffusa la grazia,
perciò Dio ti ha benedetto per sempre.

 

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