S. Giuseppe lavoratore

 

At 15,36-16,3.8-15; Sal 99(100); Gv 12,20-28

 

“…proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre glorifica il tuo nome”.   (Gv 12, 27-28)  

 

I Greci, proseliti o ebrei della diaspora, vogliono vedere Gesù e si rivolgono a Filippo. Lo vogliono vedere; non dicono di volerci parlare, di volerlo interrogare, di riceverne qualche beneficio. Per Gesù suona come un segnale. Quello che doveva fare l’ha fatto, quello che doveva dire l’ha detto.

Adesso deve solo essere innalzato perché tutti e ciascuno credano in lui. Ai giudei e ai discepoli aveva detto che non potevano andare dove lui stava andando; ai discepoli dirà che non li chiama più servi ma amici. Qui invece dichiara:”dove sono io , là sarà anche il mio servo”. Gesù innalzato abbraccia gli opposti.

Culmine del cammino, questo è il “punto di vista” dal quale rivedere tutta la strada che il Figlio dell’uomo ha fatto con noi. Greco o Giudeo,discepolo, servo o amico, ciascuno, come chicco caduto a terra,  dimentichi sé stesso e contempli, nello Spirito, la gloria del Padre e del Figlio.

 

Preghiamo

 

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,

agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.

Egli si è ricordato del suo amore,

della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto

la vittoria del nostro Dio.                                   

   (dal salmo 97)

 

 

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