Venerdì della Passione del Signore
Is 49,24-50,10; Sal 21 (22),17c-20.23-24b; Is 52,13-53,12; Mt 27,1-56
A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. (Mt 27,45-46.49.50)
Era buio anche nella terra di Algeria quando nel 1996 furono rapiti e uccisi sette monaci. Avevano scelto di rimanere accanto ai loro fratrelli cristiani e musulmani braccati dall’odio di pochi estremisti. Due anni prima della sua prevedibile morte violenta, fratel Christian terminava il testamento spirituale con queste parole rivolte al suo carnefice: “Anche per te, amico dell’ultimo minuto, che non avrai saputo quel che facevi, anche per te voglio questo grazie e questo ad-Dio da te previsto. E che ci sia dato di ritrovarci, ladroni beati, in paradiso, se piace a Dio, Padre nostro, di tutti e due. Amen! Inšallah.”
Quando un discepolo di Gesù muore così, con il cuore del Maestro, si accende nel buio del mondo un’altra luce.
Preghiamo
Guarda, rispondimi, Signore mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi,
perché non mi sorprenda il sonno della morte.
Nella tua misericordia ho confidato.
(dal Salmo 13)