At 4,32-37; Sal 92(93); Gv 3,7b-15

 

“Come può accadere questo?”                   (Gv 3,9)

 

Agli occhi del mondo resta misterioso e imperscrutabile il processo di “nuova nascita” di cui parla il Signore. Agli occhi suoi invece è chiaro ed intelligibile ciò che per noi è, come la notte in cui si trova Nicodemo, oscuro. “Gesù sapendo …che era venuto da Dio e a Dio ritornava …”(Gv 13,3). Il Crocifisso innalzato attira a sé tutte le cose (Gv 12,32). Da lì siamo chiamati a rinascere, lì vuole condurci lo Spirito, lì le “cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove” (Ap 21,4-5; 2Cor 5,17; Is 43,18).

Credere in lui significa lasciarsi attrarre e fidarsi del fatto che, anche se non ci è tutto chiaro, il Crocifisso Risorto sa da dove viene, dove va e dove ci conduce (Gv 14,1-4). Dopo la morte dell’uomo vecchio che non si fida di Dio, che lo teme, gli fugge e gli si nasconde (Gen 3,10), dal battesimo nasce questo “uomo nuovo”.

L’Uomo nuovo, grazie al Figlio, conosce il vero volto del Padre e può vivere coi fratelli. La comunità degli Atti ci mostra questo miracolo: il Cielo è sceso sulla terra, qui e ora, anticipo di vita eterna.

 

Preghiamo

 

Alzarono i fiumi, Signore,

alzarono i fiumi la loro voce,

alzarono i fiumi il loro fragore.

Più del fragore di acque impetuose,

più potente dei flutti del mare,

potente nell’alto è il Signore.                    

    (dal Salmo 92)

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