Ss. Protaso e Gervaso

 

Sap 3,1-8; Sal 125; Ef 2,1-10.29; Lc 12,1b-8

 

Dio sostiene nella prova i suoi fedeli e tiene in serbo per loro una vita che non tramonta. Il loro sacrificio è simile a quello offerto da Gesù sulla croce, da cui venne la resurrezione. (Sap 3)

 

Gesù condanna nei farisei l’ipocrisia, la volontà cioè di apparire perfetti senza esserlo. Gesù aggiunge che il vangelo deve essere un annunzio aperto e universale. Certo questo annunzio non sarà senza persecuzioni, che però non devono spaventare perchè Dio è sempre vicino in ogni circostanza e fornisce le risorse per attraversare le difficoltà.

Bisogna fidarsi di Dio ai cui occhi noi siamo cari e preziosi. Fede e martirio hanno unito i due martiri Protaso e Gervaso, di cui oggi si fa memoria nella diocesi di Milano, che sant’Ambrogio scoprì e volle come difensori, considerandoli ‘pegni di spirituale vittoria e di gloria eterna’. Hanno combattuto l’unica battaglia che conti, quella della fede.

 

Preghiamo col Salmo

 

Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo.

Nell’andare se ne va e piange,

portando la semente da gettare,

ma nel tornare, viene con giubilo,

portando i suoi covoni.
 

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