Lv 19,1-6.9-18; Sal 96; 1Ts 4,1-8; Lc 6,20a.27-35

 

“Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di metallo fuso. Io sono il Signore, vostro Dio”. (Lv 19)

 

Questa è la volontà di Dio: la nostra santificazione. Con ritmo serrato le letture della liturgia di questi giorni indicano le giuste modalità di comportamento e di vita per essere felici, per essere santi. Nella lettura dell’Antico Testamento, il Signore dà a Mosè le norme per essere santi: “Siate santi, perchè io, il Signore Dio vostro, sono santo”. Da qui derivano poi le richieste di purificazione, di corretta celebrazione liturgica, di rispetto della verità davanti a Dio.

Il Signore sa che la debolezza e il peccato portano gli uomini a rivolgersi a mete di minor valore, a costruirsi percorsi non veritieri, a darsi idoli che sono inerti. Ce lo dice anche l’apostolo Paolo: “Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore”. E supplica tutti noi a seguirle perchè non sono delle formalità, ma l’unica via per la santificazione; e chi le disprezza non fa del male solo a sè a ai fratelli, ma disprezza Dio stesso. La vera meta cui tendere è quella dataci da Gesù: essere figli dell’Altissimo.

 

 

Preghiamo col Salmo

 

Il Signore regna: esulti la terra,

gioiscano le isole tutte.

Nubi e tenebre lo avvolgono,

giustizia e diritto sostengono il suo trono.

 

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