Giovedì, Settimana della III Domenica dopo Pentecoste

Nm 20,22-29; Sal 104; Lc 6,20a.24-26

 

Vivere secondo il vangelo comporta fare delle scelte spesso impopolari. (Lc 6)

 

Il brano dell’evangelista Luca è molto drastico e condanna tanti atteggiamenti e situazioni che potrebbero apparire ‘normali’: avere denaro e cibo a sazietà, essere lieti, godere di buona fama. Forse Gesù preferisce chi sta male, è afflitto ed emarginato? Sì e no, si potrebbe dire.

Certamente l’amore di Dio non si esprime nè si manifesta nel dolore dell’uomo, quanto nella solidarietà, nell’aiuto, nella carità e nella giustizia, nè impone sofferenza e miseria: è l’amore al prossimo in ogni sua condizione di bisogno perchè possa stare bene il comandamento fondamentale.

La condanna è verso la prepotenza, la sete di potere, l’esercizio ingiusto ed egoista della propria ricchezza. Il Salmo ci fa dire: “Beati coloro che osservano il diritto e agiscono con giustizia in ogni tempo”. Non può sperare la beatitudine chi brama e si affida ai beni terreni, e trova in essi la propria consolazione.

 

 

Preghiamo col Salmo

 

Salvaci, Signore Dio nostro,
radunaci dalle genti,
perchè ringraziamo il tuo nome santo:
lodarti sarà la nostra gloria.

 

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