Dt 5,1-2.6-21 / Sal 18 (19) / Ef 4,1-7 / Gv 4,5-42

 

Gesù, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». (Gv 4,6-7)

 

Gesú é affaticato e chiede acqua alla donna samaritana. Ha sete.
Lo ritroviamo, assetato, sulla croce: "Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete»" (Gv 19,28).
La vocazione di un’altra donna é nata contemplando la sete di Gesú. Il 10 settembre 1946, dal treno madre Teresa di Calcutta vide un povero che tendeva le mani invocando: "Ho sete". Scriverá tanti anni dopo: "Fu su quel treno… che Dio mi diede la chiamata per saziare la sete di Gesú servendolo nei piú poveri tra i poveri" (lettera ai collaboratori, Natale 1996). Gesú ha sete non di acqua ma di amore. Desidera ardentemente che ogni uomo e ogni donna possano infiammarsi del suo stesso amore per gli altri, soprattutto per i poveri.

 

Preghiamo

 

Cristo Signore nostro, tu che, stanco e assetato,
chiedesti da bere alla donna samaritana,
accendi nel nostro cuore la sete di Dio,
e apri la nostra vita alla fede,
alla speranza e all’amore ardente per gli altri.

 

Impegno settimanale

 

Mi eserciteró a porre attenzione alle persone assetate di affetto, di consolazione, di speranza o di un gesto d’amore.

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