At 10,34-43; Sal 95(96); Fil 2,5-11; Mc 16,1-7

 

“Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”.                      (Mc 16,7)

 

Nei racconti di Luca, dei giorni precedenti, Gesù ci “inseguiva” per riportarci nella pienezza, nella verità della sua vicenda. Oggi, nel brano di Marco, Gesù ci precede nell’appuntamento di Galilea, dove tutto era cominciato (At 10,37) e dove tutto ricomincia. Le donne preoccupate della pietra da rotolare, con coraggio entrano nel sepolcro, con paura vedono il giovane con la veste bianca. Da lui ricevono la chiave di lettura:”Il crocifisso è risorto”: Dio ha esaltato quell’uomo giudicato come bestemmiatore (Mc 14,64).

Quell’uomo non ha raccontato menzogne su Dio. Davanti a lui il Padre, desidera che noi si pieghi il ginocchio, riconoscendo la buona notizia: Dio ci ama fino al sangue, fino al suo sangue versato per noi. E’ così che egli è giudice, è così che egli ci giudica:”Io darò la mia vita per te, perché tu sei prezioso ai miei occhi (Is 43,4). Il Crocifisso è risorto. Il Risorto è il Crocifisso. Sul suo corpo i segni della “qualità” del suo amore. La Terra trema davanti a lui. Trema e canta davanti alla sua gloria.

 

 

Preghiamo

 

Portate offerte ed entrate nei suoi atri.

Tremi davanti a lui tutta la terra.

Dite tra le genti:”Il Signore regna!”.

Egli giudica i popoli con rettitudine.                                     

(dal Salmo 95)

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