Ger 2,1-2a.3,1-5; Sal 76 (77); Zc 1,1-6; Mt 11,16-24

 

«Allora si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite». (Mt 11,20)

 

Non ci stupisce il rimprovero di Gesù agli uomini del suo tempo, increduli perché incapaci, come i loro padri, di prestare attenzione a quei segni che annunciano che il Regno di Dio è presente nella persona di Gesù. Nessun segno può strapparci dall’incredulità nei confronti di Dio se non crediamo che la Parola di Dio è pronunciata anche per noi oggi ed è luogo in cui è possibile conoscere il volto di Dio; così come è possibile, oggi, avvertire la Presenza di Dio attraverso gli uomini e le donne, che sono il volto più prossimo di Cristo. Per questo prestare attenzione alle relazioni che costruiamo, alle attese che riponiamo nella vita, ai significati che diamo alle cose, alle parole e al tempo, meditare la sua Parola, sono passi necessari per una conversione.

 

Preghiamo

Signore Gesù,

ci sia concesso di diventare tuoi contemporanei,

vederti dove e come passasti sulla terra

e non nella deformazione di un ricordo vuoto,

frutto di un’esaltazione priva di pensiero

o nutrito dalle chiacchere della storia.

(S. Kierkegaard)

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