Novena di Natale
I feria prenatalizia “dell’Accolto”

 

Rt 1,1-14; Sal 9; Est 1,1a-1r.1-5.10a.11-12;2,1-2.15-18; Lc 1,1-17

 

«Il Signore sarà un rifugio per l’oppresso, un rifugio nei momenti di angoscia». (Sal 9)

 

Nella prima lettura di oggi compare la figura di Rut, la Moabita. Donna soave e forte, progenitrice di Davide; segnata da un’esistenza difficile che la vede rinunciare ai grandi ideali di ogni giovane donna. Invece che trovare marito e avere dei figli, sceglie, infatti, di seguire Noemi in una terra a lei straniera. Rut racchiude in sé le tre grandi figure dell’oppresso, care ai testi sacri poiché oltre ad essere straniera, è anche orfana e vedova. Queste tre figure nella Bibbia sono simbolo dell’alterità radicale, ovvero luogo in cui Dio si rivela e l’uomo accede all’ordine del senso e della verità. Rut, quindi, è importante testimone di Dio e della sua opera salvifica, poiché è Dio che interviene per salvarla dalle fatiche e dalle tristezze che la seguono ogni giorno e per ripagarla della grande rinuncia che ha fatto, promettendole un futuro di felicità. Dio, come ci ricorda il salmo, è vero rifugio per questa donna oppressa.

 

Preghiamo

Fa’, o Cristo, che nella certezza del tuo amore
io trovi la risposta a quelle domande
che superano questo mistero umano. Fa’ che senta sulla mia strada dolorosa,
il tuo passo sicuro che non mi abbandona.

(Paolo VI)

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