Novena di Natale
VII feria prenatalizia “dell’Accolto”

 

Eb 10,37-39; Sal 88 (89); Mt 1,18-25

 

«Ancora un poco, infatti, un poco appena, e colui che deve venire, verrà e non tarderà». (Eb 10,37)

 

 

L’attesa è una povertà ricca. È povertà perché non si ha ancora il possesso di ciò che si attende; è ricchezza perché, se non si cede se non ci si lascia andare allo sconforto, alla delusione, alla disperazione, allora si ha la certezza che l’attesa non è vana, che in un giorno di vigilia l’attesa giungerà alla fine.
Come Giuseppe che, di fronte ad un annuncio sconvolgente e poco comprensibile, non cede al timore di ciò che accadrà, ma si rende disponibile ad un cambiamento di programma per accogliere il disegno su di lui di un Altro; per accoglierlo con la capacità di un cuore grande che ama e con la povertà di un bambino in braccio a sua madre.
Perché la sua alleanza non viene meno, perché la sua promessa si compie.

 

Preghiamo

Ma non annullerò il mio amore
e alla mia fedeltà non verrò mai meno.
Non profanerò la mia alleanza,
non muterò la mia promessa.Benedetto il Signore in eterno.
Amen, amen.

(dal Sal 89)

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