Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria
Lv 16,2-22.29-30; Sal 95; Gal 2,15-21; Gv 10,14-18
“Questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me”. (Gal 2)
Gesù traccia il suo identikit: è colui che conosce ogni essere e per amore dona la sua vita, non perchè qualcuno possa pretenderla o addirittura prendergliela, ma perchè lui la dona e non ne resta privo perchè lui stesso è la vita. Gesù è il vero pastore che si cura delle pecore non per interesse proprio ma per amore.
Gesù non è un estraneo, tale che le pecore non lo conoscono, ma è in stretto rapporto di familiarità con esse. Ed egli offre la sua vita perchè si crei un solo gregge di tutti coloro che ascoltano la sua voce; le pecore non sono elementi neutri, insignificanti, ma semplicementi miti, che necessitano di un riferimento preciso che le guida al pascolo: e del pastore si fidano.
Il rapporto dei fedeli con Gesù, il pastore che dona la vita, non è di solo obbedienza, o di conferma di meriti, ma di riconoscimento della grazia che Gesù ci ha donato per sempre. Non è la sola fedeltà alla legge che ci salva, ma la fede che Gesù ci libera dal peso dei peccati: è la giustificazione mediante la fede in Cristo che ci fa figli di Dio, salvati dalla crocifissione di Cristo che si è fatto carico dei nostri peccati.
Preghiamo col Salmo
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signrore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.