Sabato della IV settimana di quaresima

Gl 3,1-5; Sal 88 (89); Rm 8,12-17b; Mt 19,13-15

Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli. (Mt 19,14)

I bambini menzionati nel Vangelo sono simbolo dei piccoli; essi sono i poveri per eccellenza, coloro che non hanno risorse sufficienti per sostenersi da sé e che sono costantemente aperti alla relazione con l’altro, da cui ricevono tutto. «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3): la piccolezza dei bambini ci salva dal peccato di superbia, dall’autosufficienza, dall’orgoglio che ci fa escludere Dio, e ci pone, invece, nella giusta condizione per avere accesso alla relazione con il Padre. Gesù ci mette in guardia dal porre al centro della vita il nostro io, rendendolo misura di tutte le cose. Gesù ci dà l’esempio: egli è il piccolo che vive con confidenza e fiducia totale il suo essere figlio.

Preghiamo

Solo tu, Signore,
puoi convertire il nostro cuore
superbo, possessivo e ripiegato su di sé.
Sgonfia il nostro orgoglio,
perché nel nostro cuore impariamo a farci piccoli
per lasciare spazio a te.

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