Giovedì della IV settimana di quaresima
Gen 35,9-20.22b-26; Sal 118 (119),113-120; Pr 25,1; 27,9-11a; Mt 7,21-29
Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli. (Mt 7,21)
Le parole non bastano, è necessario mettere in pratica ciò che il Signore ha detto. Egli è la roccia che ci sostiene, solo in lui possiamo superare le tempeste che la vita ci pone davanti. Come si costruisce sulla roccia? Gesù, che ci conosce e vuole che tutti entriamo nel regno, ci spiega come fare: non è sufficiente ripetere ciò che lui ci ha detto, ma è indispensabile trasformare in azione i suoi insegnamenti. Altrimenti rischiamo di essere come coloro che sono convinti di fare ciò che è giusto, ma non si accorgono che le loro parole sono vuote di significato perché non sostenute dalle azioni che hanno la forza di rimandare a Cristo, nostra unica salvezza.
Preghiamo
L’amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
per quelli che custodiscono la sua alleanza
e ricordano i suoi precetti per osservarli.
(Sal 103)