Sabato della III settimana di quaresima

Ez 36,16-17a.22-28; Sal 105; 2Cor 6,14b-7,1; Mc 6,6b-13

E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. (Mc 6,8-9)

L’annuncio cristiano non può rimanere chiuso nelle proprie quattro mura. La gioia del Vangelo deve essere comunicata. Due a due gli apostoli vengono mandati. Il Vangelo non è da vivere da soli: Gesù chiede una comunione a coloro che sono mandati ad annunciare. La comunità, per quanto piccola, è il soggetto della vita e dell’annuncio evangelico. Non serve altro. Quante volte aspettiamo le occasioni migliori per essere una testimonianza! Se ci fermiamo un attimo, possiamo riconoscere di essere stati veri testimoni secondo la Parola del Signore e, nella maggioranza dei casi, si è trattato di circostanze semplici. Gesù viene verso di noi nella semplicità. Oggi, allora, cerchiamo solo questo: che il nostro cuore sia semplice.

Preghiamo

Ti chiedo, Gesù, di essere semplice.
Ti chiedo di parlare come parli tu,
ti chiedo di ascoltare come ascolti tu,
ti chiedo di guardare gli altri come li guardi tu.
Ti chiedo, Gesù, di intravvedere il tuo volto
nelle mie giornate e di saperti seguire. Con semplicità.
Amen

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